Renato Giordano attiva archetipi. Le sue tele suscitano al
primo sguardo una remota ed enigmatica reminiscenza. I suoi
soggetti sono lì, sotto i nostri occhi, e ammiccano a temi
non verbalizzabili del pensiero che, travalicandone i
limiti, ne escludono ogni traduzione evoluzionista o
cristianeggiante. Le forme di cui si serve l’artista
vivrebbero in un ambiente acquatico( forse amniotico? )
illuminato da balenii, deflagrazioni. E’ la metafora di
un’esistenza furiosa, per dirla con un altro Giordano,
pronta a fuoriuscire da sé, fosse soltanto per una
sbirciatina all’esterno, per guardare altro/i. Figure, dalle
tinte metalliche, che si protendono e/o convergono in un
punto in cui l’immaginazione dell’osservatore si accende, s’appiccia
... è un incavo? un punto di fuga? una soglia? ... inoltre
... questi zoomorfismi presentano un’umanizzazione? Sono
ghignanti sorridenti affusolati taglienti. Imperscrutabili
come ogni vivente. Immersi in fondali scuri o luminescenti,
rigorosamente abissali (ed è il tratto demònico) ma
detonanti, da cui s’irraggia il colore, reso sulfureo dalla
pennellata - olio o acrilico non ha importanza se non per
sottolineare una tecnica posseduta -, che sovrespone. Un
cromatismo interattivo, una matericità astratta, una
spiritualità corporea.
La tela garantisce e sostiene il Tutto, riassorbe il
debordante, sottolinea l’enfasi del limite.
prof.
Antonio Marmo
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Unknown
50x70
acrilico
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Gastmosphere
120x80 acrilico |
Senzatitolo
80x120acrilico |
Seven
80x70
acrilico |
Rosso
50x70 acrilico |
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Bluamniotico
70x100 acrilico |
inBiancoamniotico
70x100 acrilico |
treAzul
70x80 acrilico |
Treinverde
70x80
acrilico |
Quattrosunero
70x80
acrilico |
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